Moschino 2019: mr. Scott e l’armadio nascosto

Sembrerebbe il titolo di un film fantasy per adolescenti, di quelli con le creature incantate e strani incantesimi invece è quello che mi viene in mente ogni volta che guardo le sfilate di Moschino, sotto la direzione di Jeremy Scott. E la sfilata Moschino 2019 riprende appieno la filosofia del direttore creativo.

Dopo la collezione ispirata a Barbie o a quella del McDonald’s con modelle vestite da commesse, cameriere con borse a tracolla a forma di patatine fritte, stavolta Jeremy va molto più a ritroso nel tempo, fino all’antica Roma.

Roma e i suoi splendori fatti di statue e busti di imperatori, corone e pepli, opulenza e magnificenza. Una Roma dimenticata, lasciata da parte, quasi come si fa con le favole nei libri di scuola. Una Roma con i suoi personaggi che perdono la cognizione del tempo e diventano Millenials.

Ma non mancano i riferimenti alla Roma che amiamo di più, quella di Fellini e della dolce vita, quella che ha dato al mondo le basi dell’eleganza, del bagno nella fontana di Trevi, delle città italiane patrimonio dell’umanità.


Tessuti arricchiti con decorazioni dorate, accessori oversize, grandi fiocchi sugli abiti. L’unione tra l’eleganza e lo streetstyle.

Jeremy Scott ha rubato gli abiti nell’armadio del tempo per renderli più contemporanei, vicini a noi, familiari.

Chissà cosa ha il serbo per la prossima collezione.

 

Photo credit: Salvatore Dragone

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